Published on Gennaio 19th, 2015 | by admin
0Francesco Apreda
Intervista allo chef Francesco Apreda del ristorante Imàgo all’Hassler
martedì, 30 ottobre 2012
Come nasce la tua passione per la cucina? quali studi ed esperienze ti hanno maggiormente influenzato?
La mia passione è nata quasi per caso, abitavo a napoli in un quartiere non tanto carino e i miei genitori quando avevo 13anni hanno deciso di trasferirsi a Formia e lì c’era una scuola alberghiera. Io avevo già fatto un anno di ragioneria ma cambiando città ho deciso anch’io di cambiare, l’alberghiera era vicino casa quindi ho scelto quello quasi “per caso” e infine è diventata una vera passione.
Nel tuo menù c’è un piatto ispirato al sapore d’infanzia? Un piatto che ti ricorda le tradizioni di famiglia e che hai voluto proporre ai tuoi clienti?
Tantissimi, io parto sempre da una base tradizionale e poi magari si “gioca”, si rende il piatto un po’ più contemporaneo con tecniche nuove.
Qual è il piatto che ti rappresenta di più?
Un piatto a cui sono attualmente molto affezionato è il cappellotto di parmigiano in brodo freddo di tonno doppio malto e sette spezie perché rappresenta una sintesi di ciò che mi piace fare: la cucina con prodotti italiani ed importanti come il parmigiano ma creati con una fusion con quei prodotti e quelle tecniche che ho imparato nei miei viaggi. Sono stato 12 anni all’estero fra Giappone, Londra, Australia ecc e quindi mi piace fare questa fusion delle scoperte che ho fatto.
Chi è la persona a cui sottoponi per prima le tue ricette?
Quando sperimentiamo, soprattutto al lavoro, i piatti li assaggiamo, assembliamo ed assaggiamo tutti.
Quale ingrediente non può assolutamente mancare dalla tua cucina?
Basilico.
Definisci la tua cucina in tre parole
Contemporanea, essenziale e “fusa”, mi piace il termine “fusa”
Può capitare a tutti di aprire il frigo e trovarlo semivuoto, come affronta un grande chef un simile imprevisto? ricordi il piatto più creativo che hai realizzato con gli ingredienti in casa? è stato un successo?
A casa amo fare i risotti, è una passione che mi è nata da qualche anno e pur essendo napoletano e il risotto non è un piatto molto legato alla cucina napoletana a casa ho tutta una serie di risi particolari che cucino sempre in modo differente, in base agli ingredienti che ho a disposizione.
Sempre un maggior numero di clienti oggi sceglie il ristorante in cui trascorrere una piacevole serata leggendo recensioni sul web, cosa ne pensi? Qual è il tuo rapporto con i social network sui ristoranti?
Io ho vissuto a Londra e a Tokio e già 15 anni fa cercare le recensioni dei ristoranti su Internet era la norma, oggi ci siamo arrivati anche noi in italia. Personalmente vedo un po’ di “confusione” in questo settore anche perchè oggi, andando di moda, sono molte le persone che si improvvisano critici senza una reale base e consapevolezza di ciò che si dice. I blog sulla ristorazione fanno bene a tutti, sia ai ristoratori che alle persone che cercano informazioni sui locali, ma vanno comunque presi con parsimonia.
Ci dai una ricetta veloce per cucinare 2Spaghi?
Spaghetti alla puttanesca, un piatto romano ma anche “napoletano”. Mia madre nella puttanesca ci mette anche l’uvetta e i pinoli tostati. Io ho creato un risotto che porterò a New York ad Identità Golose.
FONTE http://www.2spaghi.it/blog/2spaghi/intervista-francesco-apreda/
“È per i nostri ritardi che non riusciamo ad attirare capitali stranieri nel nostro Paese. Perché dovrebbero investire da noi? Se non c’è concorrenza non c’è convenienza”.